a ASL ha diffuso la sua quotidiana tabella (aggiornata alle ore 12 di oggi) dalla quale risultano 99 contagiati residenti in provincia di Benevento, di cui 28 assistiti a domicilio in 14 comuni del Sannio, 28 ricoverati al San Pio, 2 sanniti ricoverati fuori provincia, 41 assistiti in “altre strutture”.

Sempre alle ore 12 odierne, l’Ospedale San Pio ha invece comunicato che i ricoverati positivi al coronavirus sono 30 residenti nel Sannio (e non 28 come scrive la ASL) più altri 5 sempre ricoverati nello stesso ospedale ma formalmente residenti in altre province. Quindi, ad oggi i contagiati residenti nel Sannio sono 101 più 5 residenti altrove ma qua ricoverati (da considerare soprattutto se si tratta di cittadini qui domiciliati o che lavorano stabilmente in questa provincia). La ASL comunica che i deceduti sono 9 ma continua a non precisare se ci sono guariti.  

Possibile che nonostante l’intervento del Prefetto, la ASL e l’Azienda Ospedaliera non riescono a coordinarsi per dare numeri chiari?  

Ieri sera il sindaco di Airola ha confermato la notizia di Altrabenevento: una infermiera residente nel comune caudino e che lavora all’ospedale San Pio, è contagiata da covid19. Nessun commento è arrivato, invece, dall’Azienda Ospedaliera che nei giorni scorsi ha sempre comunicato alla stampa che tutti i tamponi fatti in questa settimana ai sanitari del San Pio sono sempre risultati negativi. Anche questa è da aggiungere alle fake news ! E’ un comportamento, inqualificabile da parte dei dirigenti pubblici!

Segnaliamo senz’altro anche questo caso alla Procura della Repubblica ma vorremmo sapere perché il sindaco Mastella, autorità sanitaria e presidente dell’assemblea dei sindaci, si limita a chiedere controlli ancora più rigidi per i cittadini costretti a casa e non commenta mai il comportamento dell’azienda ospedaliera ?  

Siamo tutti costretti alla “quarantena” stiamo rispettando le regole (anche se contraddittorie) ma vogliamo sapere perché le autorità locali che devono garantire la salute pubblica, non riescono a coordinarsi per contenere i focolai che nascono nelle strutture sanitarie. Non si capisce, a tal proposito, perché non vengono ancora effettuati i tamponi per tutti i medici, infermieri, ausiliari del San Pio, anche asintomatici, che possono contagiare altri colleghi o ammalati.