La Provincia di Benevento, solidale con la Coldiretti Campania, chiede al Governo e al Parlamento italiano d’impegnarsi a bloccare il tentativo della Commissione Europea di autorizzare la produzione di formaggi con la polvere al posto del latte fresco. Lo ha affermato il Presidente della Provincia, secondo il quale questa misura, punitiva nei confronti dell’agricoltura mediterranea, vuole premiare quelle del Nord Europa.
“Così come in passato – ha spiegato Ricci – l’Europa ha chiesto che il vino fosse prodotto non si sa bene con quale intruglio; che il culatello non fosse prodotto nelle grotte della sua zona tipica, ma in fabbrica; che le vongole avessero solo una certa misura o che le mucche fossero rinchiuse nelle stalle, ora si vuole che, al posto degli zootecnici e dei casari, agiscano gli alchimisti, capaci di trasformare il ferro in oro. Queste scelte all’apparenza insensate di Bruxelles, in realtà, si spiegano con il fatto che le politiche agricole dell’Unione Europea sono spesso pensate e calibrate per tutelare gli interessi dei Paesi del Nord del Continente. Ebbene, questa strategia non può essere accettata dall’Italia e dunque è da sottoscrivere in toto la battaglia di Coldiretti. Benissimo – ha aggiunto Ricci – ha fatto il Governatore De Luca a far sentire alta la propria voce e quella della Regione Campania a tutela dello straordinario patrimonio di eccellenze regionali fatto da 4 formaggi Dop e 45 Pat. La Provincia sannita, nell’esprimere solidarietà alla Coldiretti – ha rimarcato il Presidente – si dichiara pronta a qualsiasi forma di mobilitazione istituzionale per rafforzare la voce di chi si ribella a questi maldestri e chiari tentativi di privilegiare alcune economie a scapito di altre. I nostri prodotti di qualità devono essere difesi in tutte le sedi non solo per ragioni economiche e finanziarie, ma anche perché in questo modo meglio si tutela la salute dei consumatori. Noi comprendiamo le regole dell’economia, ma non fino al punto che la spregiudicatezza delle regole possa mettere in crisi la nostra storia e le nostre tradizioni. Questi temi e tali problematiche – ha concluso – non devono e non possono essere affidate solo alle Associazioni di categoria, le quali sicuramente hanno svolto e svolgono un lavoro encomibiabile, ma che senza un adeguato supporto istituzionale il loro potere di incidere nella realtà sarebbe modesto. Spetta dunque alle Istituzioni tutte mostrare la massima attenzione rispetto a manovre come questa che vuole mettere in ginocchio l’agricoltura e di conseguenza mettere in ginocchio il Paese intero”.