Montipò – Anche per il giovanissimo portiere piemontese un’annata da incorniciare. Compie due parate importanti, una per tempo al 43′ su Schenetti ed al 71′ su Chajia. Conferma di essere sempre presente e reattivo. Ormai è una sicurezza. 6,5
Maggio – Il capitano non si smentisce. Dalla sua parte comanda lui. Sia in fase difensiva che di spinta non ce n’è per nessuno. Autoritario, determinato e cattivo come ormai ci ha abituato in questa meravigliosa e indimenticabile stagione dove sta vivendo una seconda gioventù. Conclude le gare sempre fresco e pimpante. Stiamo parlando di un ragazzino di 38 anni. 6.5
Barba – Alla terza partita con i giallorossi è come se giocasse da una vita in coppia con Caldirola. Pulito, tempista. E’un elemento di un certo spessore tecnico ma non lo scopriamo di certo noi. Un acquisto azzeccato. 6.5
Caldirola – Per lui ogni partita è una guerra personale contro l’avversario. Se il Benevento ha la migliore difesa della categoria sicuramente lui ci ha messo tanto del suo. Si procura anche il calcio di rigore. Una vera muraglia, impietoso verso gli avversari. Sicuramente è l’icona di Inzaghi visto che non si distrae mai. 7
Letizia – Parte a razzo, cross per i compagni ed al 33′ anche il lusso di un assolo personale con conclusione finale. Gara di spessore come sempre è protagonista di altissimo livello. Un giocatore che in questa categoria per lo stato di grazia che sta vivendo è davvero uno spreco. 7
Hetemaj – Come al solito macina chilometri, raddoppia su ogni avversario, va a tappare buchi e falle. Insomma gioca per la squadra. Esce stremato. Rispetto al suo copione abituale c’è anche la novità di alcune giocate di fino. Avrebbe meritato anche il gol. Esce stremato e per un piccolo problema muscolare. 7
Schiattarella – Al rientro dopo la squalifica si fa trovare pronto. E’ il punto di riferimento per i compagni, dai suoi piedi nascono quasi tutte le iniziative della squadra. Non regala giocate di classe, ma è un geometra che difficilmente sbaglia a tracciare una linea. 6.5
Viola – E’ il capocannoniere indiscusso della squadra, otto sigilli. E’ in una condizione psico-fisica impressionante, fino a quando c’è stata partita ha fatto la differenza. Oltre al rigore ha anche fornito il bellissimo assist a Insigne per il raddoppio. Sta dimostrando che questa categoria è mortificante per uno con il sinistro come il suo. Questo campionato sicuramente lo racconterà anche ai suoi nipotini… Gli riesce praticamente tutto. 7.5
Insigne – Dal derby con la Salernitana in poi quando è entrato a partita in corso nel suo ruolo congeniale di trequartista è in crescendo continuo di condizione e rendimento. Terzo gol consecutivo e che gol, altri sfiorati, belle giocate e duetti esaltanti con i compagni. Altro che fratello d’arte. Foggia e Vigorito hanno visto giusto quando durante l’estate hanno investito su di lui. 7
Sau – Un gol bellissimo, quello che ha messo in discesa il match. Letteralmente inventato. Tiene sempre in apprensione i difensori liguri con la sua velocità. Esce per crampi. Un giocatore completamente trasformato e soprattutto ritrovato rispetto alle ultime stagioni dove stava più tempo in panchina ed in infermeria che sul campo. 7
Moncini – Al suo attivo la spizzata di testa sul gol di Sau, nella ripresa al 53′ spreca da buona posizione calciando male. Per il resto non si è visto molto. E’evidente che deve ancora trovare l’intesa e soprattutto il ritmo partita visto che per tutto il girone d’andata è stato in panchina. 6
Improta – Una ventina di minuti dove fa il suo dovere senza brillare più di tanto. 6
Coda – Un quarto d’ora per lui, giusto il tempo per siglare il poker. Si vede che è in partita e soprattutto voglioso di dimostrare che merita la maglia da titolare. 6.5
Del Pinto – Giusto premio ad uno deidue immortali del gruppo. Suo l’assist per il gol di Coda. 6.5
Virtus Entella: Contini 5.5; De Col 5, Coppolaro 5.5, Pellizzer 5.5, Sala 5.5; Mazzitelli 6, Paolucci 5, Settembrini 5; Schenetti 6, Dezi 5; De Luca G 5, Charija 6.5, Toscano ng.