L’Azienda Ospedaliera Rummo di Benevento ha dato il via a indagini interne di cui diffonde, ora, i risultati respingendo le accuse mosse da una donna la quale ha accusato l’ospedale di mala sanità per averla giudicata pazza, quando invece era affetta da carcinoma con metastasi.
“A seguito delle notizie di stampa che denunciavano una presunta mal practice dei clinici dell’Ospedale Rummo di Benevento, la Direzione Strategica dell’Azienda ha immediatamente dato mandato alla Direzione di Presidio di accertare i fatti descritti. Quest’ultima ha rassegnato in data odierna una relazione da cui emergono i seguenti punti:
– La paziente veniva all’osservazione del Pronto Soccorso il giorno 22 luglio u.s., a causa di lancinati dolori al ginocchio. Dopo aver effettuato la visita ortopedica e valutati gli esami radiografici forniti dalla paziente, che evidenziavano coxoartrosi e gonartrosi, la stessa veniva dimessa con invio al medico curante.
– A seguito del persistere della sintomatologia, la paziente contattava un ortopedico di fiducia, che le consigliava una risonanza lombare.
– Effettuata tale indagine, il 27 luglio u.s. la paziente ritornava al Pronto Soccorso, che disponeva il ricovero nella U.O.C di Ortopedia, dove effettuava nuovi esami radiografici e veniva sottoposta ad ulteriori controlli, tra cui la consulenza oncologica, ematologica e senologica.
– Indi, veniva eseguita mammografia ed ago aspirato, che consentivano una prima diagnosi di tumore della mammella.
– Veniva, pertanto, disposto il trasferimento alla U.O.C. di Oncologia, dove veniva effettuata una scintigrafia total body e messa in trattamento secondo le indicazioni delle linee guida specifiche per tale patologia. Seguivano le dimissioni in data 17 agosto c.a.
Dalla raccolta delle informazioni anamnestiche relative alla paziente, è emerso che la stessa effettuava controlli clinici periodici presso altra struttura sanitaria ospedaliera; l’ultimo, datato marzo 2017, non evidenziava alcuna particolare criticità.
È stato, dunque, l’Ospedale Rummo ad aver diagnosticato un tumore primitivo alla mammella e metastasi ossee secondarie, con evidente segno di una diffusione della malattia di gran lunga antecedente alla recente osservazione, laddove tale indicazione sarebbe potuta pervenire eventualmente dalla struttura che la seguiva per i controlli, o dal proprio medico di base, su cui ricade la responsabilità della tutela dello stato di salute del paziente, attraverso la gestione dei percorsi clinici territoriali, della prescrizione degli eventuali ricoveri e della prevenzione oncologica.
Pertanto, da tale prima analisi del percorso ospedaliero presso l’A.O. Rummo emerge che la paziente ha ottenuto tempestivamente la prima diagnosi della sua patologia e l’avvio del trattamento terapeutico specifico, secondo il protocollo internazionale, e successivamente dimessa con prescrizione di terapia ormonale.
Non di meno, la Direzione Strategica del Rummo ha deciso di nominare una commissione interna per valutare ulteriormente i fatti denunziati”.