I militari del Nucleo di Polizia Tributaria delle fiamme gialle di Napoli, questa mattina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli nei confronti di 69 persone di cui: 30 sottoposte a custodia cautelare in carcere; 36 agli arresti domiciliari; 1 sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; 2 interdette dai pubblici uffici per un anno.
I destinatari dei provvedimenti cautelari sono amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e faccendieri gravemente indiziati di 13 reati di corruzione e di 15 reati di turbativa d’asta in relazione a procedure di appalto pubblico condotte in varie province campane. In alcuni casi, tali azioni criminose erano finalizzate ad agevolare l’organizzazione camorristica dei casalesi (gruppo Schiavone/Russo e gruppo Zagabria).
L’operazione odierna rientra nell’ambito di una più ampia attività d’indagine riguardante 18 procedure di affidamento di lavori di committenza pubblica gestite da Enti pubblici delle province di:
- NAPOLI (Mostra d’oltremare; comuni di Casoria, Pompei, San Giorgio a Cremano; Istituto scolastico Medi di Cicciano)
- CASERTA (Consorzio Sannio Alifano; A.Di.S.U. II Università degli Studi di Napoli; comuni di Alife, Casapulla, Riardo, Francolise, Calvi Risorta e Rocca d’Evandro)
- BENEVENTO (comune di Cerreto Sannita).
Tali Enti delle province elencate erano destinatari di finanziamenti nazionali e comunitari. Le attività investigative hanno permesso dunque di far emergere la sistematica operatività di un gruppo di colletti bianchi in grado d’incidere profondamente sull’agiudixazione di gare d’appalto in favore di imprese già stabilite, alcune vicine al clan dei casalesi. Nel dettaglio è stato ravvisato il seguente meccanismo criminoso:
– i responsabili degli Enti interessati a contributi regionali si rivolgevano all’ingegnere Guglielmo la Regina, che garantiva il finanziamento dell’opera.
– l’ex assessore al Turismo Pasquale Sommese s’impegnava a garantire il finanziamento dell’opera ottenendo, in cambio, denaro e sostegno elettorale. Talvolta il Sommese indicava proprio il nome dell’imprenditore che avrebbe dovuto svolgere poi i lavori pubblici.