delrio1Si è da poco concluso l’incontro, presso il teatro Massimo di Benevento, tra la cittadinanza ed il Ministro Delrio, organizzato dal Pd e dalla Provincia. I saluti di benvenuto sono giunti dal primo cittadino Fausto Pepe, il quale si è soffermato sulla problematicità della desertificazione delle aree interne della Campania, in attesa di grandi opere infrastrutturali che possano giovare anche a questo tema. “L’augurio – ha concluso il sindaco di Benevento – è quello di incontrare nuovamente il Ministro non più per parlare di progetti, ma per commentare l’inizio e la realizzazione di opere compiute”.

A seguire l’intervento del neo consigliere regionale Mino Mortaruolo, il quale ha espresso l’auspicio che il Sannio e l’Irpinia possano iniziare a camminare insieme e a lavorare insieme per superare l’isolamento che i rispettivi territori vivono. Sullo stesso tema, si è pronunciato, poi, il deputato Luigi Famiglietti: “Guai ad innescare una guerra di campanile – ha detto – guai a dire questo si fa per il Sannio, questo per l’Irpinia. Dobbiamo essere uniti ed è fondamentale l’aiuto del Governo”.

Rosetta D’amelio, neo presidente del Consiglio regionale della Campania, con forza ha affermato che la nostra Regione deve tornare al centro del dibattito politico nazionale: “Non abbiamo alibi” ha concluso.

Il sottosegretario Del Basso De Caro, nel fare gli onori di casa, con puntualità e perizia chirurgica ha passato al vaglio tutti i progetti infrastrutturali riguardanti Campania e non prima di aver rivolto a Delrio parole di stima e di sincero affetto cresciute nel rapporto istituzionale determinatosi nei mesi di lavoro svolti al Ministero. Nell’elencare le opere da compiersi, la gran parte delle quali già approvate e finanziate, tra cui la Napoli/Bari, già legge dello Stato e quindi superato il concetto del “si fa o non si fa”, ha affermato che bisogna difendere le ragioni del nostro territorio e proporre soluzioni utili senza fare una guerra tra poveri. “Quando usciremo dall’empasse riguardante lo spinoso argomento delle Province – ha detto De Caro – allora impareremo gioco forza a ragionare in termini di area vasta”.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate, ovviamente, a Graziano Delrio, accomodante e a suo agio dinanzi una platea numerosa ed attenta nonostante le elevate temperature in sala. Nel suo discorso ha, come prima cosa, ricordato a tutti che la buona politica è quella che guarda al bene comune perché sono “gli interessi finanziari ed economici malsani che hanno bisogno di una politica debole”. Rivolgendosi poi a De Caro ha detto, scherzosamente, che ha una “puntualità ed una pignoleria un po’ insolita per un uomo del Sud”. Passando quindi alle grandi opere, quelle da fare assolutamente nel e per il nostro territorio, ha affermato che non bastano solo i progetti e le buone intenzioni. “Bisogna scuotere la morale ed il senso civico di ognuno. In Italia, infatti, non c’è alcuna legge che impedisca ad un impiegato di tener ferma sulla propria scrivania una pratica per mesi: solo il senso di responsabilità civica può impedirlo. Dobbiamo essere più orgogliosi del nostro Paese; dobbiamo infondere un clima di maggiore fiducia, ha concluso in pieno stile renziano”.

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