Ieri pomeriggio, presso l’Hotel Italiano di Benevento, Alice – associazione laica per la cura etica della persona – ha presentato alla stampa e alla città il corso di alta formazione Educarsi a vivere in equilibrio, primo step per la creazione di un’accademia nazionale del vivere bene.
Alla conferenza hanno partecipato il presidente e il vicepresidente dell’associazione, Antonio Febbraro e Carlo Simeone, e il presidente del conSDabi, Donato Matassino.
Quattro gli incontri previsti per quello che può essere definito un progetto pilota, una vera e propria sperimentazione che muove i suoi passi a Benevento puntando, però, al territorio nazionale anche grazie a una solida rete di sinergie con importanti partner scientifici ed istituti di ricerca.
Si comincia il 22 maggio con “L’etica del cibo ed il cibo dell’etica”; il 29 maggio, invece, spazio a “Vivere in equilibrio con l’ambiente per vivere meglio”; il 6 giugno si prosegue con “Stare bene dentro aiuta a stare meglio fuori”; infine, il 20 giugno, si parlerà di “Progresso scientifico e qualità di vita: obiettivi sempre comuni?”.
Le lezioni hanno la durata di due ore con inizio alle 17 e sono aperte a professionisti, educatori ed operatori che nelle proprie attività si trovano continuamente a confronto con le tematiche inerenti lo stile di vita. La partecipazione è gratuita (verrà rilasciato un attestato) e nessun corso è propedeutico all’altro.
“Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Febbraro – Alice sta tracciando la via per un nuovo approccio all’educazione alla salute che prenda in considerazione non solo gli elementi propri della medicina, ma anche tutti quegli aspetti che riguardano l’individuo (l’alimentazione, l’ambiente, le relazioni familiari e sociali, l’interazione con le istituzioni, la psicologia…)”.
L’associazione, infatti, crede fortemente che un percorso di guarigione non possa prescindere da queste tematiche perché la definizione di salute non è assenza di malattia, ma benessere psicofisico che può essere raggiunto solo insegnando la differenza tra curare e prendersi cura.
Tale obiettivo implica il coinvolgimento di familiari, amici, istituzioni, tutti chiamati a fare la propria parte perché il percorso verso la salute sia completo ed efficace.
“Sinergia con le associazioni e le istituzioni, messa a sistema, etica e multidisciplinarietà sono alla base del progetto che prevede il coinvolgimento di medici, genetisti, alimentaristi, psicologi ed operatori di diversa estrazione”, ha aggiunto Simeone. Il tutto per mettere a disposizione della comunità le esperienze dei professionisti nei singoli campi senza mai dimenticare di porre al centro dell’attenzione la persona e la sua dignità.
Benevento, insomma, sarà la prima città in cui sarà sperimentato questo approccio multidisciplinare alla salute e la risposta che il territorio saprà dare a questa problematica sarà sotto la lente di ingrandimento dell’intera comunità scientifica.