Oggi pomeriggio, alle ore 16.00, presso la Sala Lettura, al piano terra della Biblioteca di Palazzo de Simone, in Piazza Arechi II, sede del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi (Demm) dell’Università degli Studi del Sannio, nell’ambito di una ricerca promossa e coordinata dalla professoressa Antonella Tartaglia Polcini, con il coinvolgimento di colleghi e dottorandi del Dottorato di ricerca in ‘Persona, Mercato, Istituzioni’, attivo nell’ateneo sannita e giunto ormai al XXXI ciclo, si dialogherà sul rapporto tra sviluppo e ambiente, con uno sguardo ai modelli e alle scelte di politica legislativa rivolta al futuro, al perseguimento dell’interesse generale, contrapposto agli interessi di breve periodo.
Si analizzerà il ‘principio di equità intergenerazionale che impone di mantenere alle generazioni future le stesse chances di soddisfare i loro bisogni di cui usufruiscono le generazioni presenti’. Si guarderà anche agli interventi che interessano il passato, sotto forma di ‘reazione di fronte alle minacce determinate da nuove situazioni di emergenza’: una legislazione ‘difensiva’, finalizzata a contenere e regolare ‘l’assalto alla natura, alla salubrità dell’ambiente e alla salute dell’uomo portato dallo sviluppo economico’. Un approfondimento sarà dedicato al tema, sempre più attuale, dei beni comuni, a partire dal dibattito contemporaneo originato dalla pubblicazione su Science, nel 1968, dell’articolo di Garrett Hardin su ‘La tragedia dei beni comuni’, per proseguire con l’approccio critico e costruttivo di Elinor Olstrom (Premio Nobel per l’Economia 2009), con l’apertura nella direzione delle ‘risorse comuni’ prospettata da Carol Rose, fino agli ulteriori sviluppi successivi.
Questi e molti altri argomenti, oggi più che mai al centro del dibattito politico, etico e filosofico, oltre che giuridico, anche in seguito alla pubblicazione, avvenuta nei giorni scorsi, dell’Enciclica del Santo Padre Francesco ‘Laudato si’’, recante, fra l’altro, l’invito al cambiamento dei modelli di sviluppo, confluiranno nella conversazione con Stefano Nespor, avvocato e giornalista pubblicista, già magistrato, cofondatore e Direttore dalla fondazione, nel 1986, della ‘Rivista giuridica dell’ambiente’, autore di libri ed articoli su riviste italiane e straniere sui principali temi di diritto e politica ambientale.
Per segnalarne soltanto alcuni: il Codice dell’ambiente; Introduzione al diritto dell’ambiente (2003); Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004); Le lunghe estati calde. Il cambiamento climatico e il protocollo di Kyoto (2003); Il governo dell’ambiente. La politica e il diritto per il progresso sostenibile (2009); L’ambiente e i nuovi diritti, inserito nell’Aggiornamento ambiente, Grandi opere Utet (2014).
Stefano Nespor ha inoltre svolto attività come consulente per l’Unione europea e il Consiglio d’Europa; è socio fondatore dell’Elni (Environmental Lawyers Network International) e del network di studi professionali Greenlex (www.greenlex.it) ed attualmente docente presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
L’incontro sarà anche l’occasione per discorrere, con i dottorandi e gli studenti di Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, del ‘Manuale di diritto civile dell’ambiente’, opera edita di recente, che si propone quale strumento ricostruttivo della materia del ‘diritto civile dell’ambiente’, nel segno del superamento della tradizionale divisione tra ‘pubblico’ e ‘privato’. I temi e problemi affrontati, non di rado colpevolmente trascurati dai civilisti, sono trattati nel volume, pur sotto il profilo tecnico e operativo, secondo un metodo problematico, sistematico e assiologico, consapevole della unitarietà e complessità del sistema ordinamentale vigente e della priorità dei valori personalistici e solidaristici nella gerarchia delle fonti normative. Questa la chiave di lettura per ricondurre ad unità i diversi elementi costitutivi della nozione giuridica di ambiente, cioè il riferimento funzionale dei medesimi al ‘pieno sviluppo della persona umana’: la scelta personalista e solidaristica, che colora il nostro ordinamento costituzionale, consente di configurare unitariamente l’ambiente come habitat adeguato allo sviluppo della persona.
Parteciperà al dibattito il curatore del volume, Mauro Pennasilico, professore ordinario di Diritto privato nel Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari ‘Aldo Moro’ e coordinatore del Dottorato di ricerca in ‘Diritto ed economia dell’ambiente’, il quale ha in precedenza ricoperto i ruoli di ricercatore e professore associato presso l’Ateneo del Sannio nei primi anni dalla sua fondazione.